La resina bicomponente si chiama così perché è costituita da due componenti che sono una base ed un indurente. Premettendo che le resine sono un materiale che si utilizza fin dagli anni '30, solo recentemente un suo utilizzo ha raggiunto una diffusione a larga scala grazie a prodotti come la resina autolivellante, ad esempio, che è un prodotto innovativo frutto di un meticoloso percorso di ricerca. Un contributo fondamentale viene anche da TOR-KEM, azienda che in questo settore ha investito molto realizzando prodotti eccellenti, come la resina trasparente per pavimenti, il cui utilizzo è sempre più diffuso.
Come detto, la resina autolivellante, come tutte le resine, è la risultante dell'unione di due componenti, una base un indurente. La resina allo stato finale non esiste in natura. Almeno non quella che si usa in ambito edilizio quindi la si deve realizzare con una miscela. Anche la resina trasparente per pavimenti nasce da questa miscela e il segreto di una buona resina sta proprio nel processo di miscelazione e delle percentuali di componenti che si versano. Una resina bicomponente deve essere fatta seguendo alla lettera le indicazioni contenute nella scheda tecnica altrimenti si rischia di fare un prodotto che non avrebbe nessuna efficacia una volta utilizzato.
Abbiamo visto come una resina trasparente per pavimenti può essere realizzata, quali sono i suoi impieghi e la sua caratteristica chimico-fisica. Ma quali cose permette di fare in concreto questo rivoluzionario prodotto che è la resina bicomponente? Ecco: